Wednesday, June 08, 2011

GreenBkk.com Ferrari F1 | GP del Canada – A Montreal per continuare a progredire

GP del Canada – A Montreal per continuare a progredire

Due settimane dopo il circuito cittadino di Monaco il circo della Formula si prepara ad affrontare un nuovo tracciato semipermanente, quello del circuito Gilles Villeneuve, situato subito fuori il centro della città di Montreal. Quale prestazione ci si può attendere dalla Ferrari 150° Italia, affidata a Felipe Massa e Fernando Alonso? E’ una risposta difficile da dare, anche perché, eccezion fatta per la squadra che ha dominato fin qui i primi sei appuntamenti della stagione, le corse sono state finora imprevedibili. Basti pensare che, nello spazio di una settimana, si è passati da una Ferrari doppiata al Montmelò ad una seconda ad appena undici decimi dal vincitore a Monte Carlo.

Secondo Pat Fry, Direttore Autotelaio della Scuderia Ferrari Marlboro, mai come quest’anno la prestazione di una vettura cambia in funzione delle caratteristiche del tracciato e delle gomme utilizzate. “Barcellona è una pista molto impegnativa, dove il carico aerodinamico e il bilanciamento della vettura sono fondamentali” – spiega Fry – “Lì bisogna cercare di mettere in temperatura le gomme, soprattutto quelle dure: abbiamo lavorato tanto su questo fronte e abbiamo compreso cosa dobbiamo fare per metterci a posto per i circuiti dove questo fattore sarà decisivo. Monaco è una sorta di unicum: è vero che anche lì il carico aerodinamico è importante ma non lo è altrettanto l’efficienza; inoltre, il pilota non deve attaccare necessariamente ogni curva in maniera aggressiva. Pertanto, la 150° Italia si è comportata bene perché i nostri ingegneri sono riusciti a fare un buon lavoro nella definizione del bilanciamento. Purtroppo, abbiamo avuto qualche difficoltà in qualifica e, sebbene avessimo un buon ritmo di gara, sarebbe stato ovviamente meglio poter partire un po’ più avanti in griglia: Monaco può trasformarsi in una processione se non si è in testa. Infine, sicuramente il fatto di poter utilizzare le Soft e le Supersoft ha aiutato la nostra prestazione.”

“La gara del Canada può ricordare in parte Monaco, in quanto anche lì trazione e frenata sono cruciali, anche se a Montreal i freni sono molto più stressati” – prosegue il tecnico inglese – “La trazione e il modo in cui la macchina usa le gomme in uscita dalle curve saranno la chiave per gestire gli pneumatici posteriori nella maniera migliore. Mi aspetto un po’ meno preoccupazione per quanto riguarda il consumo delle gomme rispetto allo scorso anno perché le soft e le supersoft Pirelli sono un po’ più dure rispetto alle Bridgestone. La prestazione in frenata è molto dipendente dall’aerodinamica: prese aria freni più piccole danno una prestazione migliore e si cerca sempre di portare al limite della temperatura di esercizio l’impianto frenante per ottenere il massimo dal resto della vettura. Insieme a Singapore, Montreal è la pista più severa sui freni: abbiamo lavorato molto al banco per definire il miglior livello di raffreddamento e per capire che margine abbiamo per essere il più possibile estremi su questo fronte.”

Oltre alle normali modifiche per adattare la monoposto alle caratteristiche peculiari del circuito di Montreal, Fry conferma che ci saranno alcune novità: “Di solito cerchiamo di portare sempre qualcosa di nuovo e stavolta avremo degli aggiornamenti sul diffusore e sull’ala posteriore che, se tutto andrà secondo i piani, ci dovrebbero dare un buon passo in avanti in termini di prestazione. Speriamo di continuare a ridurre il distacco rispetto a chi ci è davanti, pur sapendo che nemmeno loro stanno fermi.”

Sono settimane particolari per Fry che, oltre al normale lavoro sulla vettura, è stato al centro della ristrutturazione dell’area tecnica recentemente annunciata. “Sono un po’ più impegnato di prima, cosa che non pensavo fosse possibile” – sorride Pat – “Per me è una grande sfida: qui ci sono tantissime persone di grande talento che lavorano con enorme impegno. Se riusciremo a lavorare bene sia a breve che a lungo termine allora spero che potremo progredire molto velocemente.”

Se il circuito Gilles Villeneuve è conosciuto per essere molto severo con i freni, si è sempre parlato anche del motore come un elemento posto particolarmente sotto stress, un’assunzione che, secondo il Direttore Motori ed Elettronica della Scuderia Ferrari Marlboro Luca Marmorini è contemporaneamente vera e falsa. “La prestazione del motore e il consumo benzina sono stati un’area di preoccupazione nel passato ma non lo sono come accade, ad esempio, a Spa o a Monza” – spiega Luca – “In Canada abbiamo una situazione simile alla Malesia e al Brasile in termini di carico sul propulsore e a Barcellona per quanto riguarda il tempo in cui si sta in pieno sull’acceleratore. Per quanto riguarda i consumi, pur essendo elevati non sono una fonte di preoccupazione quanto non lo fossero ai tempi dei rifornimenti in gara, quando era importante magari cercare di fare soltanto una sosta, possibilmente nella seconda parte della corsa, il che richiedeva una dimensione del serbatoio benzina adeguata all’obiettivo. Oggi tutto ciò non è così critico.”

Marmorini e il suo gruppo hanno anche altre aree da seguire oltre al motore, come ad esempio il sistema di recupero dell’energia cinetica. “Il KERS è molto importante e un suo buon utilizzo può darti un vantaggio di circa quattro decimi al giro” – racconta Luca – “Quando ci si trova in una fase di sorpasso non cambia però molto la situazione: non basta una spinta di 80 cavalli per un massimo di sei secondi per superare una vettura che ci si trova davanti. La combinazione fra KERS e DRS ha invece dimostrato di creare le condizioni per i sorpassi. Il KERS da solo si è confermato molto utile in fase difensiva: abbiamo visto piloti che, con un utilizzo del sistema molto intelligente, sono stati in grado di difendersi in maniera efficace.”

Un altro dei fronti su cui lavora il reparto motori è quello della strategia di utilizzo degli otto motori a disposizione per ogni pilota durante l’arco della stagione: “Ogni motore è ormai progettato per completare almeno tre gare, anche se si possono gestire le unità per due o quattro weekend nell’ambito di una strategia complessiva. Per quanto ci riguarda, il calo di prestazione fra il primo e il terzo Gran Premio è molto basso, il che è dovuto anche al lavoro che facciamo insieme al nostro partner tecnico Shell sul fronte della benzina e dei lubrificanti. Di solito il pilota non percepisce alcuna differenza quando si trova ad usare un propulsore giunto alla sua terza gara. Peraltro, i motori devono durare di più perché poi vengono usati nelle prove libere, dove riduciamo il carico in modo da arrivare ad una vita di circa duemila chilometri: in tali circostanze allora sì che un pilota può sentire una differenza in termini di prestazione.”

Venerdì mattina con l’inizio delle prove libere del Gran Premio del Canada, la prima preoccupazione dei piloti sarà la mancanza di aderenza dovuta alla superficie ancora “verde” e sporca del tracciato che però cambia velocemente durante il fine settimana. In undici occasioni il Cavallino Rampante ha vinto questa gara, la prima volta nel 1970 con Jacky Dick in una delle due edizioni che furono ospitate nel circuito situato vicino la stazione sciistica di Mont Treblant. La gara che ha cementato la passione dei canadesi per la Formula 1, soprattutto in Québec, è arrivata a Montreal per la prima volta nel 1978, quando si impose l’eroe di casa Gilles Villeneuve, al volante di una 312 T3. Un altro successo della Ferrari che è rimasto nel cuore del pubblico locale fu quello del 1995, quando vinse Jean Alesi proprio nel giorno del suo compleanno. Peraltro, se c’è un pilota che ha legato il suo nome a questa gara è Michael Schumacher, capace di imporsi sette volte, di cui sei al volante di una Ferrari. L’ultimo successo di Michael risale al 2004 e coincide anche con l’ultima vittoria di una Rossa a Montreal. Fernando Alonso ha vinto qui nel 2006 mentre il miglior risultato di Felipe Massa è il quarto posto del 2005.

C’è stato sempre un grande supporto per la Ferrari a Montreal, una città molto europea e con un’importante comunità italiana. Anche quest’anno i tifosi del Cavallino Rampante avranno anche altre Ferrari da ammirare in pista in quanto una delle gare di supporto è il Ferrari Challenge North America. Sarà un weekend importante anche dall’altra parte dell’Oceano Atlantico: a Le Mans si disputa la 24 Ore più prestigiosa del calendario automobilistico e ci saranno diverse auto di Maranello in pista per giocarsi la vittoria nelle categorie GTE Pro e Am, a conferma dell’impegno a 360° della Ferrari nell’automobilismo sportivo.

Credit: Ferrari S.p.A. (www.ferrari.com)

No comments:

Post a Comment